Red Wolfen
Lupo Rosso che parla.
lunedì 7 dicembre 2009
domenica 6 dicembre 2009
Paura inutile
L’islam fa paura agli svizzeri, i quali intendono difendere, anche nel paesaggio urbano, l’immagine di un popolo di tradizione cristiana: quindi niente minareti accanto ai campanili. Se espresso così, l’esito del voto sul divieto dei minareti non dovrebbe né stupire né dispiacere troppo ai cattolici svizzeri. Quanto allo stupore confermo: la Svizzera fa i conti fino in fondo con la sfida della democrazia, e i suoi governanti (fermamente contrari all’iniziativa sui minareti) hanno dovuto accettare anche stavolta il confronto con un popolo che si esprime direttamente e molto spesso sconfessa partiti e ministri. Vorrà dire che i musulmani "alpini" si ingegneranno a costruire moschee a forma di châlet (visto che il divieto tocca esclusivamente i minareti), esercitandosi, per sostituire il muezzin nel richiamo alla preghiera, all’uso del pittoresco corno delle Alpi…
Così non si fà altro che fomentare odio contro odio, i minareti non danno fastidio a nessuno. L'integrazione tra religioni "non da fastidio". E' la gente con le sue false ipocrisie ed idee del "diverso da me", a non copire che possiamo andare tutti d'accordo, sempre nel rispetto dell'altrui convizione. Discriminado una parte non si fà altro che dar ragione e accendere il fuoco dell'odio e del risentimento, accendendo gli animi più caldi fondamentalisti-radicali. Alimentando odio inutile. Se si riesce a vivere tutti insieme, accettando le tradizioni di l'un l'altro, sarebbe la cosa migliore per la convivenza e il rispetto reciproco. Sembra di essere tornati indietro di 60 anni. La storia non insegna?
Etichette: news, religione, riflessioni, uomini
venerdì 4 dicembre 2009
Giuste dichiarazioni
Una dichiarazione da tener conto, quella di Ferrero, Segretario Nazionale di PRC - nel giorno dell'interrogatorio a Torino rese oggi dal pentito Spatuzza, "a maggior ragione chiediamo le dimissioni di Berlusconi". Ecco perché il giorno di domani del "No Berlusconi Day" che proprio le dimissioni di Berlusconi chiede dovrebbe diventare la richiesta di ogni persona e cittadino di buon senso. Un Paese in cui il premier è accuasato di essere un collaboratore della mafia, non è pensabile che l'unica opposizione sociale, al governo Berlusconi oggi in campo, non abbia spazio e voce.
Se il Premier avesse un minimo senso dello Stato dopo "tutte queste dichirazioni" ed altri "complicazioni-escortiane" sulla sua persona, sarebbe etico e corretto dare le dimissioni. Ma dato che al Cav. tutte queste qualità da statista "che non è" mancano, resta la sola idea di rimanere in carica per salvaguardare la sua persona e le sue aziende.
Non si dice che si debba autoaccusare; ma che si faccia giudicare come un cittadino "normale"; dimenticavo Lui "non è normale" è un furbo arguto, venditore di sè stesso. Altro che uomo di Stato, si vergogni, non ha neanche un briciolo di rispetto per le Istituzioni che rappresenta.
Poi ci lamentiamo che all'estero ci giudicano male; con quale esempio ci presentiamo? E non ditemi come la "solita manfrina" che ci propina il Nano che sono "tutti comunisti".
Persino l'On. Fini ha preso le distanze da Berluskoni e non ditemi che sòr Gianfranco è comunista, perchè "non ci credo".
giovedì 3 dicembre 2009
Pensiero della sera
Due giorni fà, il quotidiano della CEI, affermava a tutta pagina che bisogna fermare la piaga dell'AIDS in Africa e nel Mondo. Ma se il Vaticano è contrario all'uso del preservativo che è uno dei mezzi più semplici, per evitare il contagio tra liquidi di diverse persone. Mi spiegate come si fa a stoppare il dilagare dell'AIDS? Il preservativo chiaro non è la panacea della "peste del 2000", ma almeno riesce a bloccare "certi contatti".
Ma se voi mi vietate di usare questi accorgimenti "condomistici", dite semplicemente come intendente bloccare il propagarsi di questa malattia?
Con l'astinenza "dite", sarà dura...
P.S. Oggi apro questo nuovo blog, spero che mi veniate a trovare spesso, e magari lasciare un vostro commento, in amicizia. Salve
Etichette: AIDS, Diritti, riflessioni, uomini, Vaticano